mercoledì 18 febbraio 2009

Auspici

Mons. Antonio Franco, Delegato apostolico in Palestina e Nunzio in Israele, ha rilasciato un'intervista all'Agenzia SIR riguardo all'annunciata visita del Papa in Terra Santa. Conosco Mons. Franco da quando era Nunzio nelle Filippine e ne ho sempre stimato le doti diplomatiche: un diplomatico all'antica, di quelli pratici e spicci, che dicono e non dicono, ma che sanno alzare la voce quando risulta necessario. Anche in quest'ultima intervista non smentisce le sue capacità (non so se notate come dica poco niente sul programma del viaggio, non ancora del tutto definito). Dall'intervista traspare il realismo di chi conosce a fondo la situazione e cerca di adattarvisi, ma alla stesso tempo non si lascia sfuggire l'occasione per mettere i puntini sugli i riguardo alla dimensione giuridico-istituzionale della regione ("Giordania e Terra Santa, dunque Israele e Territori palestinesi").

Molto interessante la sua risposta alla domanda su una eventuale tappa del Pontefice a Gaza: "Non sappiamo ancora se il Papa potrà recarsi o avvicinarsi a Gaza. Non era e non è nel programma, poiché ci sono tante considerazioni, anche di tempo, che vanno tenute presenti. Certamente ci sarà, auspichiamo, una presenza della piccola comunità di Gaza alla messa". La tipica risposta di un diplomatico. Non so se avete notato la contraddizione: "Certamente ci sarà, auspichiamo...". Se è certo, non c'è bisogno di auspicare; se si auspica, significa che non è certo. Probabilmente Mons. Franco conosce molto bene gli israeliani: sa che il Papa non potrà in alcun modo andare a Gaza e spera che almeno una delegazione dei cattolici di Gaza possa partecipare alla Messa del Papa a Gerusalemme. Lui spera; ma io so già che questo non avverrà.