lunedì 30 marzo 2009

Due mesi senza peli sulla lingua

Esattamente due mesi fa, il 30 gennaio 2009, nasceva questo blog. Può risultare utile fare un breve bilancio.

In questi 60 giorni sono stati pubblicati 61 post (quello che state leggendo è il sessantaduesimo): praticamente, uno al giorno. Gli argomenti trattati sono stati sempre e solo a carattere religioso, anche se di diversa natura. In primo luogo (anche perché il primo post era su questo argomento), il problema del Concilio, con le questioni annesse (in particolare la riforma liturgica). Alcuni interventi sono stati di riflessione teologica. Numerosi i post dedicati all'attualità ecclesiastica: innanzi tutto il rapporto con i lefebvriani, gli attacchi a Benedetto XVI, la situazione interna della Curia Romana, i rapporti con l'ebraismo e lo Stato d'Israele. A questo proposito, non è mancata una speciale attenzione alla situazione del popolo palestinese, specie a seguito del massacro di Gaza (un particolare grazie a Padre Musallam per le sue preziose lettere). Non sono mancate, specialmente in queste ultime domeniche, alcune riflessioni spirituali sulla liturgia del giorno.

Passando ai numeri, dopo un inizio un po' stentato (non ho i dati della prima settimana, avendo cominciato a monitorare il blog solo il 7 febbraio; ma nelle due settimane successive a questa data la media era di una ventina di visitatori giornalieri), il 23 febbraio, dopo la segnalazione sul blog di Raffaella, c'è stato il boom: oltre 500 pagine lette; oltre 300 nuovi visitatori. Naturalmente, dopo la curiosità iniziale, siamo tornati a andamento piú contenuto, ma di tutto rispetto: nel mese di marzo la media giornaliera è stata di 200 pagine visitate e di circa 150 visitatori. Complessivamente, dal 7 febbraio, sono state visitate quasi 8700 pagine, i visitatori sono stati circa 5650. Durante il mese di marzo il picco è stato il 15 marzo (forse in coincidenza con la segnalazione sul blog Messainlatino.it) con oltre 300 pagine visitate e oltre 200 visitatori .

Quanto ai paesi di provenienza dei lettori, ovviamente la stragrande maggioranza è in Italia, al secondo posto la Francia e i paesi di lingua neolatina (Spagna, Portogallo e America Latina, specialmente Brasile). Lettori sparsi nel resto d'Europa e negli altri continenti (tutti i continenti sono rappresentati).

Alcuni post sono stati ripresi da altri blog e siti. Il piú ripreso è stato senz'altro l'articolo Concilio e "spirito del Concilio": il 1° marzo è stato tradotto da Béatrice Bohly e postato sul suo sito Benoît-et-moi; nei giorni successivi è stato ripreso, in francese, da Eucharistie sacrament de miséricorde, Epha-ta, Le Forum Catholique, Vu de La Frette e, finalmente, il 5 marzo, dal sito del distretto francese della Fraternità di San Pio X, La Porte Latine, e, successivamente, in una sintesi, dal sito ufficiale della stessa Fraternità DICI. Da qui poi è rimbalzato di nuovo in Italia, dove è stato pubblicato sul sito Una Vox (insieme con If only...), e in Germania (Reflections of a thoughtful mind).

Altro pezzo che ha riscosso un notevole successo è stato il post sull'intervista ad Hans Küng: oltre ad essere stato tradotto in francese da Benoît-et-moi, è stato tradotto anche in portoghese dal sito dell'Associazione culturale brasiliana Montfort. Diversi siti hanno pure ripreso la traduzione delle lettere di Padre Musallam: Terra Santa Libera, Uruknet, Arianna Editrice, Notizie dal Medio Oriente, Il Vascello (Quotidiano di Cremona). Numerosi post vengono ripresi da Oriensforum e nel forum di Storia Libera.

Segnalazioni del blog sono apparse su non pochi siti: Siti cattolici italiani, Effatà!, Papa Ratzinger blog [2], Messainlatino.it, Sivan, Catechiste con amore, Plinthos. Qualche sito ci aveva segnalato, ma poi ha preferito cancellare la segnalazione: evidentemente, abbiamo detto qualcosa di troppo. Pazienza. Amici come prima.

Molto interessanti alcune recensioni:

Benoît-et-moi: «Ce n'est pas un site d'information, plutôt d'analyses et de commentaires, qui colle de très près à l'actualité. J'avoue être séduite par le ton, les idées exprimées sont proches des miennes. C'est donc possible! C'est un prêtre, mais il n'écrase pas le visiteur sous une insupportable érudition théologique, comme on en voit sur certains blogs et forums catholiques, où on a envie de dire "restez entre vous! vous êtes trop intelligents pour moi..." (façon de parler, bien sûr). Et surtout "votre foi ne me dit rien". Les choses ici sont dites de façon simple et carrée, non dénuée d'un humour pince-sans-rire, et j'aime ça. Cela s'explique sans doute par le fait qu'il n'est pas un idéologue, ni de la mouvance "tradi" ni de celle progressiste. Un pragmatique, en somme. Il dit lui-même qu'il n'est pas toujours sûr d'avoir raison! J'aime bien aussi. Ce qui me plaît surtout, c'est la liberté du ton. Manifestement, l'auteur n'a pas peur, il ose dire des choses qui, dans la plupart des blogs, sont de vrais tabous; et c'est sans doute ce qui explique que, selon ce qu'il a cru remarquer, ses lecteurs "prennent leur distance". C'est le prix à payer pour la liberté, et pour moi, c'est bon signe. Si les visiteurs ne jugeaient pas utiles de prendre leurs distances, cela voudrait dire qu'il est dans le consensus mou, et son site n'aurait pas d'intérêt. Même quand il critique l'Eglise, il le fait sur un ton tel que l'on pense "qui aime bien châtie bien ".Enfin, j'apprécie qu'il n'y ait pas de commentaires de lecteurs. C'est une bonne chose, car les commentaires sont souvent utilisés par des gens qui cherchent non pas le débat (ce qui déjà ne me plaît pas trop), mais la contestation, voire la bagarre. Là, clairement, les commentaires n'apporteraient rien. Les gens qui ont envie de s'exprimer n'ont qu'à créer leur propre blog, c'est devenu facile et gratuit». Va aggiunto che Béatrice Bohly ha già tradotto e pubblicato sul suo sito una decina di post di questo blog. Non so come esprimerle la mia riconoscenza.

Messainlatino.it: «Desideriamo segnalare un nuovo blog dal titolo promettente (Senza peli sulla lingua), gestito dal Padre barnabita Giovanni Scalese, poiché ci appare particolarmente interessante e ricco di spunti di approfondimento e riflessione». E nell'indice ragionato dei links: «Il Padre barnabita Giovanni Scalese 'firma' post densi di contenuto teologico, ma al tempo stesso diretti e leggibili tutto d'un fiato. È divenuto internazionalmente noto con uno scritto intitolato Concilio e "spirito del Concilio"».

Storia Libera:
«Segnalo per la riflessione il blog Senza peli sulla lingua del barnabita Padre Giovanni Scalese. Talora è forse fin troppo caustico o può lasciare perplessi (p. es. sull'origine del Concilio Vaticano II, ma in realtà mette in luce come possa ben essere interpretato alla luce della Tradizione anziché dello spirito progressista; o sul concetto di dottrina). Ma è comunque una voce forte, fuori dal coro, che può dare spunti per diverse riflessioni. Vedasi l'ultima proposta di un'enciclica sul sionismo (!)».

Che dire? Ringraziamo il Signore. Ho l'impressione che il blog sia stato accolto con grande interesse, anche se, per il momento ha una diffusione abbastanza limitata. Ciò che mi sembra particolarmente apprezzato è la fedeltà alla Chiesa coniugata con una grande libertà di giudizio. Le due cose potrebbero apparire tra loro contrastanti (e di fatto il piú delle volto lo sono). In realtà, quella libertà scaturisce proprio dalla fedeltà. Siamo realmente liberi solo quando siamo, o perlomeno cerchiamo di essere fedeli. L'amore per la Chiesa ci permette di dire senza esitazione quel che pensiamo. Se facciamo delle critiche, non lo facciamo per distruggere, ma per costruire. Abbiamo un solo punto di riferimento: la verità. Non perché, come qualcuno potrebbe pensare, abbiamo la pretesa di possederla, ma perché ne siamo alla continua ricerca. La verità, e solo la verità. Amicus Plato, sed magis amica veritas, dicevano gli antichi: non siamo iscritti a nessun "partito"; siamo amici di tutti, ma, se ci accorgiamo che qualcosa non va, non ce ne staremo zitti per riguardo a chicchessia. Naturalmente nel rispetto, nella prudenza, nella cautela e nella moderazione.

Ho voluto condividere con voi questi dati e queste riflessioni perché vi considero compagni di viaggio di un'avventura che si sta rivelando interessante. Vi chiedo una preghiera perché il Signore mi dia la forza di continuare questa nuova forma di apostolato.