martedì 30 giugno 2009

La santità della Chiesa e le debolezze dei suoi figli

Dopo aver letto il post Elogio di Paolo VI, un mio ex-alunno, David, mi ha scritto il seguente messaggio:

«Circa Paolo VI, non sarà che dopo Pio IX, Leone XIII, Pio X, Benedetto XV, Pio XII, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e, diciamolo, Benedetto XVI ci siamo abituati a pensare che lo straordinario in fondo è l'ordinario? Voglio dire che la Chiesa non sempre ha avuto "santi padri" che erano santi anche personalmente... Lo stesso Pietro ebbe delle debolezze enormi. In fondo, è da meno di cento anni che i papi — grazie ai mezzi di trasporto e agli strumenti di comunicazione — riescono a governare la Chiesa in modo effettivo. Non dico che prima delegassero molto... Solo che magari si faceva piú alla buona! Credi che avrebbero concesso tanti privilegi al Re di Francia se avessero potuto andare a Parigi come Giovanni Paolo II andò in Polonia nel '79? Pensa allo sforzo immane del povero Pio VI per andare a convincere Giuseppe II...
Di recente ho letto molto su Alessandro VI, il Borgia. Ecco, non un santo... Ma di fronte alle mire dei Re e dei principi, chi può dire che non fosse l'uomo giusto al momento giusto? Eppure, oggi ci pare cosí impresentabile... A confronto di santi papi che magari al posto del Borgia avrebbero fatto una figura meschina, lasciando la Chiesa in mano ai signori di questo mondo. Come il Borgia non fece mai».

In effetti, non possiamo proprio lamentarci dei Papi degli ultimi 150 anni. Qualcuno dice: "Uno piú santo dell'altro!". Non lo so; sta di fatto che di dieci Papi (lasciamo in pace, per favore, quello felicemente regnante...) succedutisi in questo secolo e mezzo (David ha dimenticato Pio XI e Giovanni Paolo I), uno è già ufficialmente canonizzato (Pio X), due sono "Beati" (Pio IX e Giovanni XXIII), di altri tre è in corso la causa di beatificazione (Pio XII, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II). Di Paolo VI non so se sia stata mai introdotta la causa, ma per me, come dicevo, è già santo. Degli altri tre (Leone XIII, Benedetto XV e Pio XI), anche se nessuno mai ha parlato di santità, personalmente nutro una grandissima stima (basti pensare che l'attuale Pontefice, scegliendo il nome di Benedetto, ha fatto espresso riferimento a Papa Dalla Chiesa).

Forse ha ragione David, dicendo che ci siamo abituati un po' male; per cosí dire siamo stati un po' "viziati"; adesso abbiamo la pretesa che tutti i Papi, tutti i Vescovi, tutti i sacerdoti e tutti i fedeli siano santi. Certo, la santità è una vocazione per tutti: ce lo ha ricordato il Concilio Vaticano II (un aspetto del Concilio che spesso siamo portati a dimenticare). Per qualcuno (le persone consacrate), la santità è addirittura una specie di "dovere". OK. Ma stiamo attenti a non assolutizzare troppo questo discorso, quasi che, se gli uomini di Chiesa non sono santi, non svolgono piú il ruolo loro affidato da Cristo e, con ciò, la Chiesa cessa di compiere la sua missione.

Certamente, come ci sta ricordando il Papa in questo inizio di Anno sacerdotale, il comportamento non proprio esemplare di alcuni ministri danneggia non poco l'immagine della Chiesa; ma ciò non significa che Dio non possa compiere la sua opera anche attraverso strumenti imperfetti. Un esempio fra tanti: Padre Marcial Maciel Degollado. La Chiesa compie la sua missione al di là delle capacità e dei meriti dei suoi ministri. Ovviamente, quel che fa un sacerdote santo (in questi giorni ce ne sono stati riproposti due esempi: il Curato d'Ars e Padre Pio) vale molto di piú di quanto fanno (o, talvolta, non fanno) mille sacredoti scalcagnati; ma, in ogni caso, anche questi ultimi fanno la loro parte. Per esempio, nessuno ci ricorda che, a San Giovanni Rotondo, accanto al confessionale di Padre Pio c'erano altri confessionali con qualche fraticello sicuramente meno santo di Padre Pio, pronto a dare l'assoluzione a quanti non venivano assolti dal Santo stigmatizzato.

David ci rammenta il caso di Alessandro VI. Purtroppo non ho mai avuto occasione di approfondire la figura di Papa Borgia, per cui preferisco non pronunciarmi. Certo, non posso annoverarmi fra i suoi ammiratori; ma puoi darsi che abbia ragione David quando afferma: "L'uomo giusto al momento giusto".

Da parte mia, condivido pienamente la nota definizione di Chiesa data dal Card. Biffi: "La bellisima Sposa di Cristo rivestita di stracci". Quel che vediamo sono gli stracci; questi stracci ci impediscono di contemplare la bellezza della Sposa di Cristo, ma non eliminano quella bellezza. La Chiesa è santa anche quando noi, suoi membri, lo siamo un po' meno. Gli scandali che oggigiorno stanno travolgendo il clero (ma che non sono nulla di nuovo nella storia della Chiesa) offuscano l'immagine della Chiesa, ma nulla tolgono alla sua natura e alla sua missione.

Quanto ai mezzi di trasporto e agli strumenti di comunicazione, magari ne parleremo un'altra volta.